Sr. M. Clelia Arlati
Vitalina Arlati nasce il 10 luglio 1923 a Osnago, un paese della Brianza in provincia di Lecco. È riflessiva, riservata, responsabile, perspicace, disponibile al sacrificio, fervida nella fede, molto impegnata in vari servizi e ricca di qualità. Alcune volte all’anno si svolgevano i teatri nell’Oratorio femminile, organizzati in tempo di guerra nel pomeriggio, prima che calasse il sole. La sala si riempieva. C’era gente di ogni età! E Vitalina ne era la presentatrice.
Osnago viveva prima solo di agricoltura, ma agli inizi del Novecento arrivarono in paese, con l’intenzione di creare un nuovo e promettente laboratorio di tessitura, i Galimberti i quali realizzarono un complesso industriale che si rivelò di fondamentale valenza sociale. A beneficiarne fin da subito furono le donne che riuscirono a entrare nella nuova azienda. Vitalina vi entrò come impiegata ed era molto apprezzata dal proprietario della Ditta.
Vitalina incontra le pie discepole per la prima volta nel 1942, mentre passano in paese per la diffusione della buona stampa e lì viene impressionata dal nome dell’Istituto. Invitata l’anno successivo per gli esercizi spirituali conobbe meglio l’Istituto e sentì chiaramente che quelle erano le suore che da tempo cercava. Il loro nome l’aveva da subito affascinata e le faceva gustare un senso di intima gioia: – «Pie Discepole del Divin Maestro! qualche cosa di arcano, anche se non sapevo definire ciò che provavo, mi sentivo felice!» – testimonia.
Passarono ancora oltre due anni e, finita la guerra, con il consenso dei genitori preparò il suo ingresso in Istituto. Quando partì trovò alla stazione a salutarla tutte le compagne di Azione Cattolica di cui faceva parte. Accompagnata dai genitori e dalla sorella Augusta, giunse ad Alba il 10 febbraio 1946 dopo un viaggio travagliato, che avrebbe dovuto durare qualche ora, e invece ne durò quasi una quindicina! Si era infatti nel primo periodo postbellico.
La casa che l’accolse risentiva della recente guerra: molte finestre al posto del vetro avevano carta e cartone e la neve caduta abbondante copriva le strade! Dalla sua testimonianza cogliamo: «Sono entrata nel febbraio 1946 un periodo piuttosto cruciale per le pie discepole; non era però turbato il clima sereno e l’atmosfera che si respirava di preghiera e operosità per cui mi sono trovata contenta e a mio agio. Quando il 3 aprile 1947 vi fu l’erezione canonica del nostro Istituto e per me e per le mie compagne l’entrata in noviziato la sera dello stesso giorno, ho avvertito la sicurezza e la gioia di una vocazione che avrebbe riempito la mia vita. Ancora novizia ad Alba ho vissuto il momento dell’Approvazione Pontificia il 12 gennaio 1948 e, dodici giorni dopo, al 24 la morte del Maestro Timoteo Giaccardo. Due circostanze tanto diverse eppure tanto vicine per l’azione misteriosa di Dio. Circostanze che davano nuova luce alla vocazione abbracciata della quale ho goduto la certezza della scelta e di cui non ringrazierò mai abbastanza il Signore». Il 4 aprile 1948, Domenica in Albis, emette la Professione religiosa e riceve il nome di Sr. M. Clelia e il 4 aprile 1953, Sabato Santo, Sua Ecc.za Mons. Carlo Stoppa, vescovo di Alba, presiede il Rito della Professione perpetua.
Per alcuni anni Sr. M. Clelia è dedicata allo studio, quindi nel 1954 le è chiesto di prendersi cura delle postulanti e nel 1956 è maestra delle novizie, che le rimarranno sempre molto affezionate! Sr. M. Clelia era abile nella stenografia avendola esercitata nell’ambito lavorativo di segretaria ma subito al suo ingresso in Congregazione impegna questo dono nella missione. Già dal 1946 imprimeva con il linguaggio dei segni, in un sistema stenografico tedesco, le meditazioni di Madre M. Lucia Ricci, del Fondatore, dei primi sacerdoti paolini e quanti mettevano a servizio dell’evangelizzazione la loro voce, venivano registrati dalla sua penna e matita con una grande professionalità. A questo proposito la nostra Famiglia religiosa gode di un archivio vasto e ricco delle sue stenografie ed è un “miracolo” il pensare che una grafia utilizzata nell’ambito industriale e commerciale, possa aver impresso un contenuto spirituale di alto spessore per quanto riguarda le meditazioni, le lectio, le fondazioni delle case, ecc. Una sorella, originaria del medesimo paese, che conosce lo stesso sistema stenografico, si sta dedicando alla trascrizione di questo prezioso patrimonio carismatico.
Nel Capitolo Generale del 1957 Sr. M. Clelia è eletta segretaria generale e sarà un prezioso aiuto e sostegno al ministero di governo di Madre M. Lucia Ricci, superiora generale, e a tutta la Congregazione.
La cura scrupolosa nel conservare i documenti relativi alla vita della Congregazione si è rivelata fondamentale per ricostruire oggi la storia dell’Istituto. Svolse il servizio di segretaria generale in una donazione senza misura, offrendo con sacrificio e perseveranza il suo apporto anche per la corrispondenza personale, davvero straordinaria, da parte di Madre M. Lucia.
Nel III Capitolo generale del 1981 è eletta consigliera generale. I suoi passaporti fanno memoria dei suoi viaggi in Spagna, Portogallo, Polonia, Stati Uniti, Canada, Venezuela, Australia, India avendo così contatto con molte sorelle e realtà dell’Istituto.
Terminato questo ministero accompagna Madre M. Lucia in preziosi servizi all’Istituto quali: stesura delle Costituzioni edizione 1984, prima fase della Causa di Madre M. Scolastica Rivata. Inoltre ha dato la sua collaborazione al Postulatore generale della Famiglia Paolina, Don Stefano Lamera ssp, specie per le cause del Beato Timoteo Giaccardo e del Beato Giacomo Alberione.
La relazione personale con Madre M. Lucia Ricci non fu solo di collaborazione apostolica ma piuttosto un rapporto di figlia spirituale che riconosceva alla Madre il ministero di guida e di formatrice. Lo dimostra il fatto che dopo ogni corso di esercizi spirituali presentava il suo regolare resoconto spirituale e accoglieva i suggerimenti per progredire nel cammino della santificazione. Aveva una particolare sensibilità per l’adorazione eucaristica come affermava nelle sue note personali: «Sentivo un’attrattiva particolare per l’adorazione eucaristica…Il Beato Don Timoteo, per farci comprendere la necessità e il valore della nostra Adorazione usava questa espressione: Siete poste a pregare per ottenere». Viveva l’adorazione con la consapevolezza di una forte dimensione apostolica che la rendeva sensibile alle varie esigenze dei sacerdoti, dei governanti, dei maestri e degli operatori della comunicazione sociale impegnati nella diffusione del Vangelo. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Camaldoli, a Sanfrè poi a Cinisello Balsamo dove, accudita con amore dalle sorelle, ha concluso il suo pellegrinaggio terreno il 28 novembre 2011, mentre la liturgia dell’inizio di Avvento invocava la venuta del Signore Gesù! Sr. M. Clelia attraverso lo scritto in ogni forma: a mano, in dattilo e in stenografia ci ha consegnato una preziosa eredità del carisma dell’Istituto e della nostra storia.
Sr. M. Clelia, che vivi in Dio, ricordati della Congregazione che celebra il Centenario! Tu che hai vissuto alcune tappe significative della nostra storia, che hai ascoltato le indicazioni del Fondatore e che hai lavorato per le cause di beatificazione di Madre Scolastica e dei nostri Beati, ora aiuta tutte e tutti nel cammino di santificazione e di apostolato. Grazie per la tua vita e donazione!
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Madre Clelia l’esempio dell’umiltà vissuta nella piena donazione in silenzio e nella preghiera. Anche a lei ho potuto vederla nel suo letto della malatia ove diffondeva quel sorriso e serenità che solo che vive in Dio può dare