O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine,
e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti,
fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio,
che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana.
Questa preghiera, Colletta della terza Messa di Natale, è antichissima: attribuita al papa san Leone Magno. Con una visione ampia, grandiosa, commossa essa unisce la nascita di Gesù alla creazione, al mistero pasquale che redime l’umanità, alla sua partecipazione alla vita eterna. Nella carne fragile e luminosa del Bambino nato a Betlemme rifulge la buona notizia di un Dio che si fa come noi per aprirci la strada a divenire come Lui in una rinnovata capacità di amare. In Cristo il Padre non è più inaccessibile, lontano, ma è là dove l’uomo ama, soffre, spera. Al centro di questo mirabile scambio c’è la divina condiscendenza: Dio, che ci ha voluti a sua immagine, ha assunto la nostra stessa natura per riconciliarci con la nostra vocazione originaria. Gesù è stato inviato come nuovo Adamo perché rifiorisca in ciascuno, attraverso l’azione dello Spirito Santo, il sogno che il Creatore aveva su di noi. Il Verbo si è fatto carne perché anche noi, sacramentalmente uniti a Lui, diventiamo di Eucaristia in Eucaristia sempre più simili a Lui.
Sì, oggi è nato per noi il Salvatore. Oggi la luce splende su di noi. Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo. Siamo chiamati a scegliere, a prendere posizione: a quest’oggi non possiamo sfuggire!
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Dio nell’uomo
O Dio, che in modo mirabile ci hai creati a tua immagine,
e in modo più mirabile ci hai rinnovati e redenti,
fa’ che possiamo condividere la vita divina del tuo Figlio,
che oggi ha voluto assumere la nostra natura umana.
Questa preghiera, Colletta della terza Messa di Natale, è antichissima: attribuita al papa san Leone Magno. Con una visione ampia, grandiosa, commossa essa unisce la nascita di Gesù alla creazione, al mistero pasquale che redime l’umanità, alla sua partecipazione alla vita eterna. Nella carne fragile e luminosa del Bambino nato a Betlemme rifulge la buona notizia di un Dio che si fa come noi per aprirci la strada a divenire come Lui in una rinnovata capacità di amare. In Cristo il Padre non è più inaccessibile, lontano, ma è là dove l’uomo ama, soffre, spera. Al centro di questo mirabile scambio c’è la divina condiscendenza: Dio, che ci ha voluti a sua immagine, ha assunto la nostra stessa natura per riconciliarci con la nostra vocazione originaria. Gesù è stato inviato come nuovo Adamo perché rifiorisca in ciascuno, attraverso l’azione dello Spirito Santo, il sogno che il Creatore aveva su di noi. Il Verbo si è fatto carne perché anche noi, sacramentalmente uniti a Lui, diventiamo di Eucaristia in Eucaristia sempre più simili a Lui.
Sì, oggi è nato per noi il Salvatore. Oggi la luce splende su di noi. Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo. Siamo chiamati a scegliere, a prendere posizione: a quest’oggi non possiamo sfuggire!
Sr. M. Rosangela Bruzzone