Signore, Dio onnipotente,
che ci avvolgi della nuova luce del tuo Verbo fatto uomo,
fa’ che risplenda nelle nostre opere
il mistero della fede che rifulge nel nostro spirito.
La nascita di Gesù appartiene alle realtà visibili: è facile contemplare un bambino in una culla. Ma questo fatto nasconde un’altra luce. Dio, per sua natura misterioso ed inaccessibile, si manifesta in un neonato. “Andiamo fino a Betlemme e vediamo questa parola che il Signore ci ha fatto conoscere” dicono i pastori. La voce dell’angelo li aiuta ad interpretare l’avvenimento: l’ascolto sfocia nell’annuncio e nella lode. La fede si fa meraviglia: non solo Dio è con noi, ma è come noi! Basterebbe un silenzio adorante, ma l’esultanza è espressa dalla parola “luce”. “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce”. “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta”. “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo”. Luci nelle case, luminarie per le strade: è Natale! In questa lunga, fredda notte che a tanti sembra essere il nostro tempo, ecco il lieto annuncio di una luce nuova: una pace vera, una vita più umana, un amore più forte di ogni morte.
A Greccio san Francesco volle vedere sensibilmente un bambino perché la fede non è idea, immaginazione, sogno, ma evento realizzato da Dio nella pienezza dei tempi. Non è un concetto, ma un flusso di vita che precede la nostra esistenza e la illumina. Dio nasce. Oggi. Vuol prendere carne in noi. Ogni incontro con Lui è una promessa: ci offre speranza, ci dà la forza di costruire la pace.
Sr. M. Rosangela Bruzzone