O Dio, che nella verginità feconda di Maria
hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna,
fa’ che sperimentiamo la sua intercessione,
poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita,
Gesù Cristo, tuo Figlio.
La festa odierna è anche il primo giorno del nuovo anno, sul quale la liturgia invoca la benedizione divina rievocando un’antica formula riportata nella prima lettura: “Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace” (Num 6,26). Pronunciandola il sacerdote Aronne stendeva le mani: era il canale attraverso il quale la benedizione di Dio investiva il popolo e lo faceva partecipe dei suoi beni. Così fa per noi Maria, della quale sperimentiamo l’intercessione per guardare con fiducia al futuro. “Prega per noi” diciamo nell’Ave Maria. “Sotto la tua protezione troviamo rifugio”, recita la più antica preghiera rivolta alla Theotokos, la Genitrice di Dio. “Intercedi per noi presso il Signore Gesù Cristo” si conclude l’inno Tota pulchra.
La premura materna di Maria si è manifestata alle nozze di Cana e ancor oggi lei sta dalla nostra parte. Perché non ha ricevuto il dono di essere Madre per sé sola, ma per dare il Figlio all’umanità. Grazie al suo fiat Colui che era prima di tutti i secoli, che degli stessi secoli è autore e creatore, si fece come uno di quelli la cui vita ha un inizio. Grazie al suo sì discese nel mondo la nostra vita, quella vera, si prese sulle spalle la nostra morte e la ingannò e la nostra carne non fu più mortale. Il Natale vive della Pasqua!
Sr. M. Rosangela Bruzzone