PDDM Spagna: Nei giorni 12-14 ottobre noi, Pie Discepole del Divin Maestro della delegazione Spagna, ci siamo radunate dalle quattro comunità a Madrid, per tre giornate di celebrazione, incontro e riflessione.
Abbiamo approfittato della Festa nazionale della Madonna del Pilar, patrona della Spagna e delle Nazioni Latinoamericane (la “Hispanidad”).
Ci eravamo proposte di portar avanti il discernimento sulle “chiamate del 9 CG”, in particolare quella “sul nuovo disegno”, ridisegnazione e adattamento alle nuove esigenze, per la vita e la missione delle nostre comunità.
Ha guidato una giornata di riflessione Don Luis Alberto Gonzalo, cmf, direttore della rivista Vida Religiosa. Ci ha introdotte nella “conversione pastorale” richiesta da papa Francesco e da tutta la vita consacrata.
Risulta difficile riassumere in poche linee tutta una giornata di approfondimento spirituale e pastorale. Partite dall’invito ad avvicinarci alla nostra realtà, con la domanda “da dove partiamo e verso dove andiamo?”, cerchiamo di perdere la paura della realtà, che vogliamo guardare con gli occhi positivi della fede, anche nella diminuzione delle forze, e delle vocazioni, ecc.
Rinnoviamo lo spirito del “Patto”, che da sempre ci ha raccomandato Don Alberione, come anima e forza della nostra storia e spiritualità paolina. A questa luce riscopriamo ancora le forze e le risorse esistenti per diffondere il nostro carisma, in chiave di missione.
Chiediamo unite la luce dello Spirito, che mai manca, guardando verso la meta della “chiamata capitolare”.
Spinte da questa luce e, nel dialogo fraterno, si passa dall’analisi, dal “vedere” a condividere suggerimenti e possibili vie concrete di attuazione.
Nel momento di fare la verifica sul lavoro fatto, ci domandiamo fraternamente quali mezzi potrebbero aiutarci a vivere, a livello personale e comunitario, la nostra missione di Discepole del Divin Maestro. È scesa una “pioggia di idee”, tra le quali: rinnovare l’esercizio dell’ascolto orante della Parola di Dio, guida di ogni progetto nella Chiesa e nella Congregazione.
In conseguenza di questa riflessione abbiamo chiesto con insistenza: l’ascolto tra di noi, essendo coscienti del valore di ogni sorella, e quindi l’accettazione incondizionata e l’accoglienza di tutte.
Ci ricordiamo a vicenda qualcosa che sentiamo viva in ognuna di noi, ma che sempre può riaccendersi con più forza: il senso di appartenenza alla Congregazione, alla Chiesa, alla società.