Il primo capitolo tratta dei giardini, della loro importanza nell’antichità a livello religioso, utilitaristico e decorativo; e soprattutto a partire dal secondo racconto della Creazione (Gen 2,8ss) quando Dio stesso pianta un giardino in cui pone l’uomo da Lui creato, sviluppa una lettura esegetica dei sostantivi גַּן (giardino) e עֵדֶן (Eden) evidenziando come questi termini hanno dato luogo a varie interpretazioni e suscitato allegorie nell’arte, nella letteratura e nella spiritualità, sia nel periodo patristico che nel Medioevo. Probabilmente, questa idea è stata rafforzata dai numerosi giardini menzionati nell’AT e dai riferimenti che il NT fa al giardino, specialmente a quello in cui Gesù fu sepolto.
Il secondo capitolo si sofferma sulla presenza dei fiori nella liturgia cristiana considerando come, fin dai primi secoli, anche se i Padri della Chiesa, a motivo della necessità di distinguersi dai culti pagani, non erano unanimi sull’uso dei fiori nelle celebrazioni, questa pratica si è gradualmente inserita negli spazi celebrativi e ha acquisito numerose forme di rappresentazione nell’arte.
Il Magistero della Chiesa per quanto riguarda l’uso dei fiori nello spazio liturgico si limita ad indicare che non bisogna farne uso in Quaresima e che devono essere sobri in Avvento, per tal motivo è stato utile considerare concetti quali: la liturgia e la bellezza, la liturgia e i cinque sensi, il simbolo, il rito e lo spazio liturgico per attribuire all’arte floreale un posto specifico nelle celebrazioni.
Il terzo capitolo evidenzia che la Parola di Dio è la fonte e il centro da cui l’AFPL trae la sua ispirazione. L’arte floreale assume il posto di serva della Parola e della Bellezza di Dio e annuncia Dio attraverso la bellezza del creato. L’artista d’AFPL, formato in campo biblico, liturgico, spirituale e tecnico, attinge alla lectio Divina come strumento indispensabile. Di seguito lo studio presenta diverse composizioni floreali pensate per alcuni tempi liturgici e per alcune solennità.
Il quarto capitolo dedicato agli elementi principali per la composizione tecnica di una composizione floreale, si sofferma sul valore simbolico dei colori e dei numeri nella Sacra Scrittura e nella liturgia, evidenziando anche la dimensione simbolica presente nelle forme osservate nella natura e nell’arte cristiana.
Presenta stili antichi, classici, moderni e Ikebana, esponendo alcune composizioni floreali.
Durante i lavori, sono emerse le seguenti domande:
- Le moderne composizioni floreali avranno un posto nelle celebrazioni liturgiche?
- L’AFPL può essere considerata un ministero liturgico?
- L’AFPL potrà contribuire ad attenuare i gravi errori ecologici che oggi affliggono l’umanità?
L’AFPL non dovrebbe escludere composizioni moderne. Tuttavia, è richiesta un’attenta formazione degli artisti dell’arte floreale. Certamente, l’AFPL potrebbe essere considerata un ministero liturgico. Papa Francesco sta aprendo alcune “porte” (ministero del lettore, del catechista) come ha manifestato nel messaggio per il cinquantesimo anniversario della Lettera apostolica Ministeria Quaedam. Sr. M. Natália ha evidenziato la necessità di rieducare le comunità al buon uso dei beni: riducendo il consumo di fiori fuori stagione, importati da altri continenti ed evitando l’uso di plastica, spray e sbiancanti. Questo potrebbe essere il contributo ecologico degli artisti AFPL nelle nostre comunità.