PDDM Italia: Un mosaico di celebrazioni nelle comunità del Colle Portuense
Lungo il cammino che ci conduce alla Pasqua, le sorelle della Provincia Italia sono liete di condividere con noi i doni che il Signore continua ad elargirci nelle fragili realtà in cui, con passione, operiamo per la missione.
Ci raccontano: “L’11 febbraio, Giornata mondiale del malato che aveva come tema: “Con i sofferenti pellegrini di speranza”, ha riunito in Chiesa Gesù Maestro nella celebrazione della Parola, presieduta da don Paolo Lanzoni ssp, le sorelle delle 4 comunità di via Portuense: Beato Timoteo Giaccardo, Regina Apostolorum, Casa Provinciale, Casa Betania, con sorelle di altre case e alcuni fedeli. Nella Celebrazione il punto culminante è stato il dono del Sacramento dell’Unzione degli Infermi, sacramento di guarigione fisica e spirituale, da tutte vissuto con intensa e commossa partecipazione.
I giorni 22, 23, 24 marzo hanno segnato un triduo di particolare intensità:
* Sabato 22 marzo: il Pellegrinaggio Giubilare con la presenza delle 4 comunità. Dopo la Benedizione dei pellegrini in Chiesa Gesù Maestro, in clima di preghiera e raccoglimento il pullman ci ha portate alla Basilica di San Paolo fuori le Mura. San Paolo come padre ci ha accolte e pregando le litanie in suo onore ci siamo avvicinate alla Porta Santa. Dopo averla varcata al canto dell’Inno del Giubileo e aver rinnovato le promesse battesimali con il Credo e la preghiera per il Papa, abbiamo vissuto un lungo tempo di preghiera personale immergendoci nella presenza di migliaia di pellegrini. La Celebrazione eucaristica, in comunione con la parrocchia romana di S. Gaetano, ha sigillato il nostro cammino giubilare facendoci sentire inviate ad annunciare con gioia, nelle situazioni di vita quotidiana, che “la speranza non delude”.
* Domenica 23 marzo si è elevato il canto di lode e ringraziamento per la vita di Sr. M. Bernardita, nostra Superiora generale, alla vigilia della sua partenza per il Giappone. Si manifestata la gioia e il calore di una famiglia che si riunisce per pregare e per condividere alla mensa fraterna il cammino della Congregazione nell’oggi della Chiesa e della storia.
* Lunedì 24 marzo ci attendeva la celebrazione, nella vigilia dell’Annunciazione del Signore, per il 38° anniversario della morte della nostra Madre Scolastica. Un’assemblea festosa di Famiglia Paolina e di amici ha partecipato alla concelebrazione eucaristica presieduta da don Bogusław Zeman, vicario generale della Società San Paolo, che nell’omelia, dopo aver richiamato il mistero dell’Incarnazione e il processo di cristificazione, riferendosi a Madre Scolastica, ha proseguito: «Ella è per noi un esempio del fatto che questo processo di cristificazione avviene realmente in noi e ci trasforma da deboli esseri umani in figli e figlie di Dio, i Suoi Santi e le Sue Sante. La luce della fede non è forse brillata in Madre Scolastica aprendola alla verità di Dio, non viveva forse per la realizzazione dei piani di Dio, non è a questo scopo ha offerto la sua vita? La sua volontà non era forse unita a quella di Dio e pienamente soggetta ad essa, non solo nei momenti di gioia e di successo, ma anche e soprattutto nei momenti di prova e di difficoltà, della sua vita? Non possiamo leggere e ascoltare questo “eccomi, si compia in me la tua volontà, Signore”? E il cuore di Madre Scolastica non era forse come il grembo verginale di Maria, un luogo accogliente, aperto al dono della presenza di Dio e pieno di amore per Lui, per i Suoi Sacerdoti, per le Sorelle, per tutto il popolo di Dio? È bello avere testimoni e guide di questo tipo, che con la propria vita mostrano la strada e il modo di come percorrerla, per arrivare al “Non sono io che vivo, ma Cristo vive in me”. Possiamo dire che questa testimonianza di San Paolo, che ripetiamo tante volte, Madre Scolastica l’ha espressa con le sue parole, manifestando la sua ferma decisione: “Signore, Tu sono e basta”. Ora è tempo per noi, ora tocca a noi, di seguire queste orme e di affermare con ogni scelta, con ogni respiro, con ogni desiderio, con ogni opera:” eccomi! Si compia in me la Tua parola, Signore”».”