Uomini e donne di oggi, perché state a guardare il vostro cielo?
Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre,
per il mistero che celebra in questa liturgia di lode,
poiché nel tuo Figlio asceso al cielo
la nostra umanità è innalzata accanto a te,
e noi, membra del suo corpo,
viviamo nella speranza di raggiungere Cristo,
nostro capo, nella gloria.
Celebriamo oggi la solennità dell’Ascensione di Gesù, nel ricordo della 56a Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali.
Sono trascorsi i quaranta luminosi giorni del tempo di Pasqua in cui la liturgia ha mostrato il nucleo della fede cristiana: Cristo morto e risorto, è apparso ai suoi apostoli ed essi hanno testimoniato fino ai confini della terra che Egli è vivo e glorioso.
L’Ascensione è la glorificazione dell’uomo, della sua umanità, della sua dignità. “Salire al cielo” sino a giungere alla presenza di Dio. Ascendere vuol dire entrare in un rapporto definitivo con Dio, e avere una presenza forte e diffusa: come il cielo copre tutta la terra, così il Signore, ascendendo al cielo, comprende e avvolge tutti. Il cielo non è il luogo della fuga, dell’evasione. è ciò che ognuno può gratuitamente contemplare, è l’ispiratore di ogni buon pensiero, è la fonte della speranza, è il grande spazio dove tutti gli sguardi si incontrano.
Forse oggi, la domanda da fare sarebbe: “Uomini e donne di oggi, perché state a guardare il vostro cielo?”. Quello di Gesù è più largo, è ampio come il mondo e profondo come il cuore degli uomini e delle donne, avvolge il volto dei deboli, copre le terre martirizzate dalla guerra, si stende sul letto dei malati, copre le piazze o le strade dove vivono i senza tetto. Il Signore chiede ai discepoli di restare in città per ricevere lo Spirito: Cristo non ci strappa dalla realtà, ci lascia lì dove siamo, nella concretezza della vita, dove affrontiamo le fatiche, le gioie e i dolori quotidiani.
Con l’Ascensione si conclude la vita e la missione di Gesù sulla terra. E inizia il tempo della Chiesa. Per volere di Gesù la missione degli apostoli, dei discepoli, della Chiesa, chiamati a continuare la sua opera, a portare ovunque nel mondo e lungo la storia, il vangelo e la grazia di salvezza del Signore. Questo è il nostro compito in ogni momento e in ogni luogo. È questo il tempo della Chiesa!
Sr. M. Lidia Natsuko Awoki, pddm