O Padre,
che hai mandato il tuo Figlio
a liberare l’uomo dal potere di satana,
alimenta in noi la fede e la libertà vera,
perché, aderendo ogni giorno alla tua volontà,
partecipiamo alla vittoria pasquale di Cristo.
“Dal profondo a te grido, Signore”. Il salmo responsoriale129 non è solo una preghiera per i defunti, ma un inno alla gioia del perdono. Oggi la nostra supplica alla misericordia s’innalza da una società lacerata da divisioni, da un mondo martoriato da guerre. Se con la sua vittoria pasquale Cristo si è rivelato il più forte possiamo considerare questi eventi come un colpo di coda delle retroguardie di satana? La lotta contro il potere del male è esperienza quotidiana, a partire da Adamo ed Eva. Dio ha promesso inimicizia tra la stirpe del serpente e quella della donna: questa bella notizia si avvera in Cristo, figlio di Maria. Gesù è Redentore perché è venuto a liberarci dall’errore per mezzo della verità e dal giogo del peccato attraverso il sacrificio della sua vita. Nell’odierna pagina evangelica gli scribi lo accusano di essere indemoniato e i suoi familiari dicono: “è fuori di sé”. Lui non sfugge il confronto, ma non si lascia imprigionare dai vincoli di sangue: l’unico sua criterio è l’obbedienza al Padre. Per questo afferma: “Chi fa la volontà di Dio, costui è per me fratello, sorella e madre”. Compiere con gioia la volontà del Signore è la cosa più intelligente che possiamo fare, anche se può esigere di andare contro corrente e pagare di persona, perché ci rende familiari di Gesù. Questa nuova parentela non è un cerchio chiuso: c’è posto per tutti, per chiunque accolga questa grande dignità e responsabilità, nell’attesa di entrare nella “dimora eterna”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone