O Dio, Padre buono,
che hai tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio,
rendici saldi nella fede,
perché, seguendo in tutto le sue orme,
siamo con lui trasfigurati
nello splendore della tua luce.
Oggi il grido di gioia di san Paolo, “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”, ci aiuta ad interpretare la prima lettura: quale divinità può esigere da un padre l’olocausto del figlio? Il Dio della Bibbia dà la vita ed ama la vita: per Lui il vero sacrificio è quello dell’obbedienza. La fede di Abramo ha raggiunto il punto più alto. Così Dio interviene per fermargli la mano: Isacco è salvo. Sul Calvario invece il Padre non interverrà e il Figlio non scenderà dalla croce.
Sul monte della trasfigurazione Cristo rivela la sua identità e il segreto del nostro destino: solo se abbiamo visto la luce del Tabor possiamo affrontare il grande buio del Golgota. L’umanità di Gesù è il fulcro vivente in cui anche noi attendiamo ed invochiamo la trasfigurazione. Le sue vesti “bianchissime” dicono che viene da Dio, perché Dio è luce. La fede in Lui rende luminosi i nostri giorni, dà senso alla nostra esistenza. Perché l’Amore trasfigura tutto! Siamo chiamati a seguire le orme del Maestro in un progressivo cammino d’identificazione con Lui, per essere partecipi della sua resurrezione e per riflettere la bellezza di Dio. Non c’è trasfigurazione senza il Padre: la vita nuova che risplende in Gesù è la vita dei figli.
Sr. M. Rosangela Bruzzone