O Padre, che hai inviato il tuo Figlio
a insegnare con autorità la tua via
e a liberarci dalle potenze del male,
fa’ che sperimentiamo l’intima gioia di affidarci unicamente a te,
per testimoniare con la vita la nostra fede.
Il ritratto di Gesù offerto dal Vangelo di oggi comprende due lineamenti fondamentali: Maestro e Salvatore. Il suo insegnamento è parola viva capace di dare vita, parola efficace che trasforma chi lo ascolta, parola penetrante che va diritta al cuore. È il profeta definitivo promesso da Dio a Mosè per il suo popolo. “Se ascoltaste oggi la sua voce!” implora l’orante del salmo 94.
La sua sapienza provoca stupore perché supera quella degli scribi, i quali spiegavano il testo della Legge ripetendo i commenti dei loro maestri. Gesù invece comunica un’esperienza diretta: non solo crede a ciò che dice, ma lo vive. Ha coscienza di essere inviato dal Padre, di parlare direttamente in suo nome. È disposto a morire per la verità. È autorevole perché non opprime, ma libera, promuove, restituisce dignità. La potenza della sua parola smaschera il male senza compromessi. Il primo miracolo raccontato da Marco è proprio un esorcismo nella sinagoga di Cafarnao, luogo dove le persone “religiose” avevano false immagini di Dio, imprigionate nella paura di Lui. Cristo invece insegna a fidarsi: solo l’amore salva.
Oggi ogni autorità viene contestata, ma l’autorevolezza di Gesù Maestro non ha altra forza che quella del servizio ed esprime la sua libertà. Lui ci comunica non solo la luce necessaria per la nostra vita ma anche la forza per superare difficoltà, prove, tentazioni. Lasciamo che ci liberi dal male, come c’insegna a chiedere nel “Padre nostro”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone