Sr. M. Dorotea Bruno
Caterina Bruno sembrerebbe sia nata già con una grande missione da pioniera, infatti, sembrerebbe che il Signore l’avesse scelta ancor prima della sua nascita per piantare e far sviluppare la congregazione delle Suore Pie Discepole nel suolo indiano.
Caterina nasce l’11 maggio 1929 da Giovanni Bruno e Margherita Alessandria a Narzole, un piccolo villaggio agricolo di Cuneo, aveva cinque fratelli: due fratelli e tre sorelle; persero la mamma quando erano ancora piccoli e il loro papà si risposò.
La famiglia fu orientata a lavorare sodo fin dalla più tenera età, Caterina imparò a fare molti sacrifici e a vivere in modo molto semplice. La famiglia Bruno partecipava attivamente a tutte le iniziative parrocchiali della Parrocchia ed i bambini erano molto prossimi alle figure dei sacerdoti e dei religiosi.
Quando Caterina espresse il desiderio di diventare religiosa, il Parroco la orientò alle Pie Discepole, congregazione nella quale era già presente una sorella maggiore (Sr. M. Ave Bruno). Fu presentata con queste parole: “Caterina è una giovane esemplare della mia parrocchia”. Entrò nella Congregazione il 10 agosto 1945, più tardi, uno dei fratelli minori: “Tomaso” abbracciò la vita religiosa nella Società San Paolo e divenne uno zelante missionario in Colombia (Sud America) dove visse fino alla sua morte.
Caterina emise la sua Prima Professione religiosa il 4 aprile 1948 ad Alba, in Italia, e le venne dato il nome di Sr. M. Dorotea Bruno. Prima della Professione Perpetua, ricevette un’immagine sacra da Madre M. Lucia Ricci, allora Madre Generale, sulla quale era scritto: “Se Gesù Maestro ti chiamasse ad essere missionario, cosa gli risponderesti?” sr. M Dorotea fece offerta totale di sé stessa a Dio attraverso la professione perpetua il 4 aprile 1953, era una donna molto generosa con uno spirito di preghiera ed un cuore aperto, qualità che l’hanno guidata quando fu scelta come missionaria per iniziare la presenza delle Pie Discepole in India, luogo in cui vi erano già presenti i fratelli della Società San Paolo e le sorelle Figlie di San Paolo.
Insieme a sr. M. Joseph Capra, salirono a bordo della nave che le avrebbe condotte in India, il 31 gennaio 1954, nella festa di San Giovanni Bosco, approfittando per portare con loro una piccola reliquia di questo Santo. Suor Dorotea non aveva ancora 25 anni quando partì per questa missione, durante il viaggio, scrisse a Madre Lucia Ricci: “Karachi, 10 febbraio 1954. Oggi, festa di Santa Scolastica, ci sentiamo più vicine a voi, a tutte le Madri e le Suore. Con immensa gioia, abbiamo ricevuto la tua prima lettera ad Aden e ti offriamo la nostra sentita gratitudine, chiedendo solo una cosa; pregate molto per noi per poter consumare la nostra vita nell’amore come sorelle discepole. Sulla nostra nave, “Victoria”, non c’è cappella e la Santa Messa viene celebrata in una sala che è la sala da ballo! Povero Gesù, come si adatta! Ci sono 15 sacerdoti missionari e 12 suore. Ieri sera, uno dei sacerdoti ha chiesto se qualcuno avesse un’immagine della Madonna che potesse essere collocata nella sala comune dove ci riuniamo per la preghiera. Non è stata trovata alcuna immagine all’infuori della nostra bella “Regina degli Apostoli”. La abbiamo offerta e posta con gioia e orgoglio sull’altare improvvisato, con candele accese e una bella corona per la Madre. La nostra Madonna è apparsa ancora più bella, e crediamo che anche lei sia molto contenta, ha sicuramente trovato il suo posto come Regina anche sull’oceano! Tutti hanno ammirato la bella immagine, e alcuni di loro hanno chiesto il titolo con cui è stata onorata la nostra Madonna. Siamo state molto felici di poter spiegare al meglio il titolo di “Maria Regina degli Apostoli”, ci sentiamo confortate dalla speranza che presto avremo la nostra casa con una cappella, non importa quanto povera possa essere, ma ci sarà un Tabernacolo ed è dove troveremo Gesù”.
Quando raggiunsero Mumbai il 13 febbraio, vennero accolte calorosamente dal Rev. P. Gabriel Colossanti ssp, da P. Diamentini ssp e dalla superiora della comunità delle fsp Maestra Helena. Nuovamente il 16 febbraio, partirono per Allahabad (Prayagraj) che era la loro destinazione finale.
La vita ad Allahabad fu molto impegnativa per questa giovane sorella, l’amore di Dio però le permise di vedere e sperimentare tutto da una nuova prospettiva. Il 13 maggio 1954 scrisse: “Un bel giorno per i Pastori di Fatima, ed è bello anche per noi, poiché in questa data siamo celebriamo i nostri primi tre mesi in India. La Madonna che ci ha guidato, continua a vegliare su di noi in modo straordinario. Stiamo bene, sentiamo caldo, ma ci abitueremo. Di notte, dormiamo sotto le stelle e vediamo i punti luminosi del Cielo dai nostri letti, ci sentiamo in pace. Ci abitueremo a tutto nella semplicità, poiché Dio è buono e ci dà la grazia. Da oltre un mese, ci occupiamo della cucina. Cuciniamo cibo indiano per i ragazzi e il pane viene preparato due volte al giorno. La nostra piccola casa è molto bella. Ci dà la sensazione di un monastero con una lunga veranda, un cortile chiuso, la cucina e la lavanderia. È veramente bello, mancano solo i passeri per riempire il nido vuoto”.
Sr. M. Dorotea ha servito la Congregazione in India con vari incarichi, come superiora locale a Bombay (ora chiamata Mumbai) e a Bangalore; come maestra delle novizie e come consigliere regionale per circa quarant’anni, per poi tornare in Italia nel 1994 a causa di problemi di salute.
La vita di Sr. M. Dorotea è stata caratterizzata da umiltà, sobrietà, operosità, gioia e amore fraterno, obbedienza e spirito di sacrificio, facendosi riconoscere da tutti per la sua gentilezza e l’amore per il silenzio. Attraverso la sua vita di testimonianza, ha costantemente comunicato alle Suore dell’India, i valori inerenti alla nostra vocazione di Suore Discepole – lo Spirito Eucaristico e Apostolico.
Nel Giubileo d’Oro della sua professione religiosa, esprimendo i suoi sentimenti a Madre M. Lucia Ricci, scrisse: “Ricordo sempre l’India, e ti ringrazio per avermi inviata in quella grande nazione. Forse ci sono state molte volte in cui non ho potuto apprezzare questo dono, ma allo stesso tempo sono anche consapevole di avervi dedicato gli anni più belli della mia vita. Ora lo accompagno con le mie povere preghiere. Sono grata al Signore per i 50 anni della mia professione religiosa e per il suo accompagnamento nelle lotte della missione in India, specialmente agli inizi. Grazie, Madre Maestra, per tutta l’assistenza e la comprensione, specialmente verso l’India. Hai capito in profondità, l’anima indiana e amato questa terra molto misteriosa. Ringrazio ogni giorno il Signore perché, attraverso di voi, mi ha scelto e mandato in quella terra che amo e nella quale ho trascorso gli anni più belli della mia vita” (4 aprile 1998).
Nel 2004, Sr. M. Dorotea è stata invitata a visitare l’India per il 50° anniversario della Fondazione della Congregazione in questo Paese, in quell’occasione scrisse un messaggio per le sorelle: “Vi sono grata per questo invito. È veramente bello trovarmi in mezzo a voi, specialmente le Suore della prima ora che hanno lavorato con la dedizione richiesta dall’inizio della nostra fondazione. Il 50° anno celebrato con solennità, è un altro aspetto di questo meraviglioso cammino che è stato fatto nel corso degli anni. Se sarete fedeli al Signore, Egli continuerà a benedire la Provincia Indiana. Le ombre sono ovunque, ma possiamo guardare con fiducia a tutto ciò che è la Sua luce!”.
Dopo il suo ritorno in Italia, Sr. M. Dorotea ha trascorso alcuni anni nella comunità di Bordighera, e poi ad Alba. Dal 2003 è a Sanfrè, assistendo le suore anziane e malate con vari servizi, donando sé stessa con allegria e donandosi a tutti con generosità incondizionata e gioiosa semplicità. I suoi ultimi anni, trascorsi in totale dipendenza dalle amorevoli cure delle sorelle a causa di vari problemi di salute legati all’età. Con la gioia dello spirito e il senso di completamento di una missione, alla veneranda età di 92 anni, il 25 settembre 2020, Sr. M. Dorotea ha incontrato il Divin Maestro per ricevere la corona preparata per lei per tutta l’eternità.
Cara Madre, intercedi presso il Divin Maestro per ogni membro della Provincia indiana che hai così amorevolmente e generosamente piantato e nutrito con la massima cura e attenzione. Possiamo noi, la nuova generazione di sorelle discepole indiane, assorbire il vero amore per la bellezza della nostra vocazione religiosa.