O Dio, Padre buono,
che hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore
nel silenzioso farsi carne del Verbo nel grembo di Maria,
donaci di accoglierlo con fede
nell’ascolto obbediente della tua parola.
In questa domenica squisitamente mariana, che quest’anno coincide con la vigilia della grande festa, la Vergine ci aiuta a fare davvero Natale. Il Vangelo dell’annunciazione rivela il “mistero avvolto nel silenzio per secoli eterni, ma ora manifestato”: l’incarnazione del Verbo. L’angelo entra da Maria affinché lo Spirito fecondi il suo grembo: nuova arca dell’alleanza, avvolta dall’ombra dell’Altissimo. Il Figlio di Dio chiede ospitalità dove vive la gente più semplice e povera, in un villaggio sperduto nelle periferie di un grande impero. Dio sceglie chi non ha importanza, predilige gli umili perché pronti ad accoglierlo. Così si accomoda nel corpo piccolo e dolce di un’adolescente che si mette a disposizione del suo progetto e delle attese del mondo.
Nella prima lettura campeggia il re Davide, che vuol costruire un tempio al Signore. Sarà invece Dio a dargli un casato, una discendenza. Davide intende imprigionare Dio in una casa per possederlo, Maria si lascia sorprendere e diventa il tabernacolo di Dio, al quale nulla è impossibile. Con un atto di fede consegna con gioia il suo presente e il suo futuro. Ha ricevuto gratuitamente, gratuitamente dona. Sperimenta quella fecondità di cui parlerà Gesù: “Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la Parola e la mettono in pratica”. Attraverso il suo “sì” ci raggiunge la salvezza.
“Generare” Cristo in noi e negli altri: questa è la missione della Chiesa. Ha scritto Origene “A che giova confessare Cristo che viene nella carne se non viene nella mia carne?”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone