O Padre, fonte di sapienza,
che sulla solida fede dell’apostolo Pietro
hai posto il fondamento della tua Chiesa,
dona a quanti riconoscono in Gesù di ±azaret
il Figlio del Dio vivente
di diventare pietre vive
per l’edificazione del tuo regno.
Nel Vangelo della scorsa domenica Gesù, sollecitato dalla cananea, allargava i confini del regno. Anche oggi porta una novità. Le sue domande generano vita, trasformano relazioni. A Cesarea di Filippo interroga i discepoli a due riprese. La prima volta in modo indiretto e generico: “La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”, la seconda in modo diretto, personale, stringente: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Non è facile rispondergli. Infatti parla solo Pietro, gli altri tacciono. “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. La pietra che stava affondando nel lago di Genesaret, appesantita dai dubbi (“Se sei tu:.. “) ora diventa pietra viva grazie alla fede, per rivelazione del Padre. Il Maestro lo dichiara beato e gli cambia nome: Simone muore come individuo e rinasce come membro della Chiesa. “A te darò le chiavi del regno dei cieli”. La prima lettura fa cogliere il significato dell’immagine: “Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide; se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire”.
Così la Chiesa scaturisce dal dono gratuito di Dio: edificata su Pietro, su questo papa, su questi vescovi, su questi laici, capaci di grandi testimonianze e di rinnegamenti, di slanci di generosità e di debolezze. È vera anche per questa Chiesa l’esclamazione di Paolo “O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio!”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone