Dio onnipotente ed eterno,
che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima
l’immacolata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio,
fa’ che viviamo in questo mondo
costantemente rivolti ai beni eterni,
per condividere la sua stessa gloria.
Ferragosto: tutti vogliono vivere un periodo diverso dal resto dell’anno, nel godimento frenetico e nell’oblio degli impegni. Proprio oggi questa festa ci fa riflettere sul senso del tempo e ci proietta verso la meta, il Paradiso. Ci fa riscoprire il mistero di Maria: pienamente partecipe della Pasqua, innalzata anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende regina alla destra di suo Figlio (cf il salmo responsoriale). Beata perché vive con Dio e in Dio Maria brilla quaggiù come segno di consolazione e di sicura speranza (cf il prefazio) per noi, che aspettiamo “la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà”. Come Cristo, nuovo Adamo, è risorto (cf la seconda lettura) così sua Madre non ha conosciuto la corruzione del sepolcro, salvata nel primo momento della sua esistenza, perché concepita senza macchia di peccato, e nell’ultimo istante di vita. Perciò ci è vicina, segue i nostri passi, ci rassicura con la sua presenza materna.
In questo giorno di luce e di speranza il Vangelo ci propone l’intreccio di due canti: quello di Elisabetta, che benedice la giovane donna e il frutto del suo grembo e la proclama beata perché ha creduto nella Parola, e quello della Vergine, il Magnificat, inno di riconoscenza che ogni sera conclude la celebrazione dei Vespri, professione di fede in un Dio che con pazienza tesse la sua trama nella storia innalzando i piccoli e gli umili.
Sr. M. Rosangela Bruzzone