“Il sabato santo è incastonato nel Triduo pasquale della morte e resurrezione di Gesù come un tempo denso di sofferenza, di attesa e di speranza. È un sabato di grande silenzio, vissuto nel pianto dai primi discepoli che hanno ancora nel cuore le immagini dolorose della morte di Gesù, letta come la fine dei loro sogni messianici. È anche il sabato santo di Maria, vergine fedele, arca dell’alleanza, madre dell’amore. Ella vive il suo sabato santo nelle lacrime ma insieme nella forza della fede, sostenendo la fragile speranza dei discepoli. È in questo sabato – che sta tra il dolore della croce e la gioia di Pasqua – che i discepoli sperimentano il silenzio di Dio, la pesantezza della sua apparente sconfitta, la dispersione dovuta all’assenza del Maestro, apparso agli uomini come il prigioniero della morte. È in questo sabato santo che Maria veglia nell’attesa, custodendo la certezza nella promessa di Dio e la speranza nella potenza che risuscita i morti”.
(da “La Madonna del sabato santo”, lettera pastorale di Carlo Maria Martini)
Sr. M. Rosangela Bruzzone