O Dio, Padre buono, che hai rivelato
la gratuità e la potenza del tuo amore
nel silenzioso farsi carne del Verbo nel grembo di Maria,
donaci di accoglierlo con fede
nell’ascolto obbediente della tua parola.
In giorni di ansia per il pericolo di una guerra imminente il re Acaz è invitato da Isaia a non temere, a confidare in Dio e non in alleanze umane, ad accogliere come segno il figlio che una giovane donna gli darà. Anche Giuseppe immerso in una crisi angosciosa è invitato dall’angelo ad accogliere con fede la sua sposa vergine e madre e a diventare padre del Bambino generato in lei dallo Spirito. Anche noi, in mezzo alle speranze ed alle angosce della nostra storia, ci prepariamo a celebrare con fede il Natale, a fare spazio all’Emmanuele, il “Dio-con-noi”, a cercare e riconoscere i segni della sua presenza nella nostra vita.
Dio è Padre buono: la nuova e definitiva alleanza tra Lui e l’umanità si realizza per mezzo del Figlio, Parola onnipotente che si fa carne nel seno di un’umile vergine. Questa venuta è opera dello Spirito Santo, forza dell’Altissimo a cui nulla è impossibile. In parallelo con la Madre, che ha generato nella carne il Figlio di Dio, la Chiesa, per la quale Maria è modello, prega perché le sia concesso di generarlo nello spirito di ogni battezzato, facendo sì che la sua immagine sia sempre più somigliante a Lui. Strumenti di tale nascita sono l’ascolto accogliente della Parola e l’obbedienza della fede come adesione totale a Cristo e al compiersi della sua volontà.
Sr. M. Rosangela Bruzzone