O Padre, che nell’Immacolata Concezione della Vergine
hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio,
e in previsione della morte di lui
l’hai preservata da ogni macchia di peccato,
concedi anche a noi, per sua intercessione,
di venire incontro a te in santità e purezza di spirito.
Dio cerca l’uomo. Va da Adamo, dopo il peccato: “Dove sei? E quello risponde: “Mi sono nascosto, ho avuto paura”. Va da Maria, senza peccato, che risponde: “Ecco la serva del Signore”. Non c’è amore senza libertà. L’eccomi apre a Dio, mentre il peccato chiude, isola in sé stessi. Maria, donna dell’ascolto, aggiunge: “Avvenga per me secondo la tua parola”. Ecco il segreto della vita: può tutto chi si fida di Dio in tutto. La fede è il rischio di essere felici. Maria, colma dell’amore divino dal primo istante della sua esistenza, è predestinata ad essere la Madre del Redentore, ed intimamente associata a lui nel mistero della salvezza. In lei vediamo l’inizio della Chiesa, sposa di Cristo senza macchia e senza ruga. Nella sua immacolata concezione splende la nostra vocazione di discepoli di Cristo, chiamati a diventare, per grazia, santi ed immacolati nell’amore. Nella solennità odierna non celebriamo tanto il privilegio di Maria, quanto il sogno di Dio su di noi, sollecitati a vivere di fede nell’attesa dell’incontro con il Signore.
Non stanchiamoci di guardare in alto, non stanchiamoci di guardare a Maria. Lei è la casa che Dio ha progettato per suo Figlio, dimora scelta prima di tutti i tempi, tanto più alta quanto a noi più vicina. Lei è la creatura innocente in cui si rispecchia il pensiero del Creatore, colei che mostra il primato della Grazia. Lei è capofila nel cammino di santità, silenzio aperto alla novità dello Spirito, spazio capace di custodire il Dono: immersa nella gratuità dell’Amore, ha sperato dal Signore l’impossibile.
Sr. M. Rosangela Bruzzone