«Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco»
(Gv 10, 27)
O Dio, fonte della gioia e della pace,
che hai affidato al potere regale del tuo Figlio
le sorti degli uomini e dei popoli,
sostienici con la forza del tuo Spirito,
e fa che nelle vicende del tempo,
non ci separiamo mai dal nostro pastore
che ci guida alle sorgenti della vita.
La 4a domenica, dedicata alla domenica del Pastore Bello/Buono celebriamo la 59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
Gesù dice ai suoi discepoli: “Le mie pecore ascoltano la sua voce”. Ascoltare è il primo passo che l’essere umano deve compiere per entrare in una relazione. Ascoltare, che è molto più del semplice sentire. Ascoltare significa riconoscere colui che parla dalla sua voce, dal suo timbro particolare. È essenziale curare la qualità dell’ascolto, cioè l’attenzione vigile e piena d’amore. È l’ascolto della parola di Gesù che ci fa discepoli e discepole, che ci permette di avere il coraggio e la co-scienza di coltivare nella nostra vita una relazione costante e continua con il Padre. Quindi ascoltare Colui che ci parla.
Gesù ci assicura: “Io le conosco”. Chi sente risuonare nel cuore questa affermazione può gustare una pace e una serenità interiore. Nella Bibbia il verbo “conoscere” significa una relazione d’amore personale, profonda; non solo una conoscenza superficiale. Conoscere abbraccia mente, cuore, azione, tutta la persona. La conoscenza nel buon Pastore indica la carità profonda, l’affetto vitale che coinvolge tutta la persona.
Il tempo di Pasqua ci è dato come occasione propizia per lasciare che Cristo sia tutto per noi. Solo Lui può guidarci alle fonti della vita. Guardando Gesù, il Crocifisso – Risorto, il Pastore ed Agnello, possiamo sperimentare che sono in Lui tutte le nostre sorgenti e che solo Lui è la fonte delle acque della vita che il nostro cuore ardentemente desidera.
Sr. M. Lidia Natsuko Awoki, pddm