«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me;
e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
(Mc 9, 37)
O Dio, sorgente della vita,
davanti a te il più grande è colui che serve:
donaci la sapienza che viene dall’alto,
perché accogliendo i piccoli e gli ultimi
riconosciamo in loro la misura del tuo regno.
Gesù Maestro, lungo il cammino del suo ministero pubblico, introduce i suoi discepoli più cari al mistero del progetto di Dio: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Ed è talmente grande e incomprensibile questo progetto che lascia tutti attoniti, al punto che avevano timore di interrogarlo. di fare qualche domanda chiarificatrice, perché non capiscono queste parole dal triste presagio. L’ora è grave e il destino è segnato dalla consegna totale di se stesso ai fratelli, violenti e omicidi, ma la conclusione è oltre la morte: dopo tre giorni risorgerà. Mentre il Maestro Gesù parla i suoi, distratti e concentrati su questioni interne alla comunità, ipotizzano una gerarchizzazione sociale: discutono tra loro chi è il più grande, il primo. Solo la sapienza che viene dall’alto ci aiuta a non cercare i primi posti nelle classifiche ma ad accogliere i piccoli e gli umili, riconoscendo in loro la misura del regno di Dio.
Sr. M. Micaela Monetti, pddm