Una vocazione salvata
Il 24 aprile 1987, il discepolo Angelo Chiesa (1913-1991), da Catania, scriveva:
«In testimonianza alla venerata Madre Scolastica, scomparsa nelle vie di Dio, che mi ha salvato la vocazione di Discepolo. Mai a nessuno ho palesato quella grazia, eccetto a Don Vito [Fracchiolla] mio Superiore, che mi disse: “Fra Chiesa, scrivi subito, fa’ presto!”
Nel lontano 1934 ero professino, tipo scugnizzo… fui fulminato da una crisi di vocazione e risoluto pensai di ritornarmene a casa, tanto … anche là potevo fare di più il bravo ragazzo.
Già avevo superato i posti di vigilanza con tanto di sorriso smagliante sulle labbra, ma all’ultimo non ce l’ho fatta: Madre Scolastica mi era comparsa proprio all’angolo del forno. Nella sua umiltà era tanto bella e mi disse: “Fra Chiesa, prima vada a salutare Gesù, poi …” Andai in chiesa, feci circa mezz’ora di preghiera arruffata; poi una grande soave pace ed ebbi la sensazione che un amico mi mettesse la mano sul braccio e poi: “Chiesa, rimani con me!” Allora, pentito, chiesi perdono e scoppiai in lacrime che tenevo a freno col fazzoletto. Tornai nel gruppo, nessuno se n’avvide. Ripresi la generosità, l’amore alle due ore di Adorazione[1], preferendo l’orario più brusco, più silenzioso, quello dalla mezzanotte alle due o quello dalle 2 alle 4, pur di non di non rinnegare più Gesù: e sono felice. Nel 1984 tornando ad Alba andai di proposito a far visita a Madre Scolastica a Sanfrè, per dirle grazie. Con voce sottile e un sorriso di Paradiso disse: “Questo è Fra Chiesa…”. Questa Madre Scolastica l’avrò sempre nelle mie preghiere e sono fedele».
[1] I Discepoli in quel tempo si alternavano nell’Adorazione notturna con le Pie Discepole.