«Rabbì – che, tradotto, significa maestro – dove dimori?».
Disse loro: «Venite e vedrete».»
(Gv 1, 38.39)
O Padre, che in Cristo Signore
hai posto la tua dimora tra noi,
donaci di accogliere costantemente la sua parola
per essere tempio dello Spirito, a gloria del tuo nome.
Il dialogo narrato nel Vangelo di oggi inizia con due domande: “che cercate?” dice Gesù ai due discepoli di Giovanni il Battista che lo avvicinano. Gli risposero: – Rabbì, dove abiti? -. Com’è bello trovare qualcuno che risveglia la nostra vita, che ci mette in cammino, ma soprattutto ci chiede di trovare una dimora, un luogo in cui essere accolti, ascoltati, curati e rianimati per vivere davvero! La dimora del Dio con noi non è da cercare in siti lontani oppure oltre orizzonti terreni. La preghiera di colletta, che raccoglie quindi tutte le nostre preghiere, ci ricorda che il Padre, nel suo Figlio Gesù ha posto definitivamente la sua dimora tra noi. Nell’accoglienza disarmata della sua Parola anche la dimora della nostra vita, seppur povera e diroccata dalle fragilità, diventa tempio dello Spirito, dove poter adorare il Padre in spirito e verità.
Sr. M. Micaela Monetti, pddm