«Tu sei il Figlio mio, l’amato:
in te ho posto il mio compiacimento.»
(Mc 1, 11)
Dio onnipotente ed eterno,
che dopo il battesimo nel fiume Giordano
proclamasti il Cristo tuo amato Figlio
mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo,
concedi ai tuoi figli di adozione,
rinati dall’acqua e dallo Spirito,
di vivere sempre nel tuo amore.
Entriamo oggi nel Tempo ordinario dell’Anno liturgico attraverso una festa che ci introduce in modo straordinario, accompagnandoci con cura ad immergerci nel Mistero di Cristo celebrato nel tempo. La pandemia ci sta allenando a vivere il tempo “sospeso”, come nuova forma di rispetto dello scorrere della vita che è dono di Dio. Siamo abituati a dire: “Non ho tempo per…” oppure: “Trovo il tempo per fare anche questo…” e ancora: “Ho tempo disponibile per…”. È un linguaggio che tradisce il rapporto con il tempo gestito in forma possessiva. La pandemia ci ha messo di fronte alla realtà che il tempo non è nostra proprietà, ma un dono ricevuto da Dio e a noi affidato perché ne abbiamo cura. Prendiamoci anche oggi un po’ di silenzio e dedichiamo tempo per ravvivare la consapevolezza del dono della dignità di essere Figli adottivi di Dio attraverso il battesimo. Siamo stati immersi – battezzati significa appunto immersi – totalmente immersi nell’acqua e nello Spirito, fino a perdere il respiro, e siamo riemersi alla Vita di Dio come figli amati, figli della sua benevolenza. Ora siamo parte della famiglia di Dio, suoi famigliari appartenenti alla grande Famiglia di Dio che è la Chiesa.
Sr. M. Micaela Monetti, pddm