«Gloria a te, o Cristo, annunziato a tutte le genti;
gloria a te, o Cristo, creduto nel mondo.»
(Cfr. 1Tm 3,16)
O Dio, nostro Padre,
che nel Verbo venuto ad abitare in mezzo a noi
riveli al mondo la tua gloria,
illumina gli occhi del nostro cuore,
perché, credendo nel tuo Figlio unigenito,
gustiamo la gioia di essere tuoi figli.
Nella seconda domenica di Natale contempliamo il Mistero di Cristo introdotti dal Prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,1-18), un testo di intensa profondità teologica. Prima della riforma liturgica, promossa dopo il Concilio Vaticano II, la Messa terminava con la lettura del Prologo del Vangelo di S. Giovanni. Nella formazione alla preghiera di adorazione eucaristica alle Pie discepole era proposto questo brano evangelico, così quotidianamente, vincolato alla Celebrazione eucaristica quasi a dilatarne il respiro liturgico nella contemplazione prolungata dell’adorazione. Le sorelle delle prime generazioni ricordano come nell’adorazione eucaristica quotidiana, comunitaria o personale, si recitava il Prologo di Giovanni al termine della prima parte, cioè la parte dedicata alla considerazione di Gesù Verità, con l’ascolto della sua parola. Era un invito a soffermarci per lasciare che il seme della Parola di Dio si radicasse nel profondo, e alla sua luce poter affrontare anche la lettura della vita in continua conversione.
Sr. M. Micaela Monetti, pddm