«Lo voglio, sii purificato!»
(Mc 1, 40)
Padre, che nel tuo Figlio crocifisso
annulli ogni separazione e distanza,
aiutaci a scorgere nel volto di chi soffre
l’immagine stessa di Cristo,
per testimoniare ai fratelli la tua misericordia.
Senza che noi ce ne rendiamo conto, il nostro corpo tiene traccia di tutto. I nostri gesti, le parole che scegliamo, rivelano i pesi, le fatiche, le ferite. La pelle è ciò che rivela nel profondo, ci fa da confine. Il confine del lebbroso di cui parla in Vangelo di oggi riversa fuori tutto il suo dolore. Non può nasconderlo, perché la sua stessa carne cade in pezzi. Gesù non sopporta di vederci ridotti in questo stato, non ha paura di contaminarsi, e si fa carezza proprio dove fa più male. Prende il nostro posto, diventa lui l’uomo costretto a morire, a isolarsi, a stare fuori, perché, come spesso accade, poi noi dimentichiamo di fare quello che andava fatto. Nel Crocifisso, l’uomo dei dolori che ben conosce il patire, ogni separazione e distanza provocata dalle nostre miserie e dalle nostre piaghe viene annullata. E in questa sua vicinanza al nostro dolore anche lo sguardo si purifica: possiamo riconoscere in chi soffre l’immagine stessa di Gesù, il Figlio amato, in cui il Padre trova tutta la sua compiacenza.
Sr. M. Micaela Monetti, pddm