«Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto»
(Gv 14, 26)
O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora
in quanti ascoltano la tua parola e la mettono in pratica,
manda il tuo Spirito, perché richiami al nostro cuore
tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato
e ci renda capaci di testimoniarlo
con le parole e con le opere.
Siamo nel Cenacolo. Gesù sta terminando il suo discorso di addio ai discepoli, un discorso tutto incentrato sull’amore. Gesù ci ama, con un amore infinito, grandissimo: “Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1). Gesù domanda per sé il sentimento più sconvolgente dell’universo umano. Assume la parte più intima e profonda della nostra natura: la capacità di amare e il desiderio di essere amato.
Questa parola letta, meditata, ascoltata rimane per sempre, sarà un segno, un sacramento efficace, che genera la Presenza del Signore. Gesù non è più tra di noi con la sua presenza fisica, in quanto glorificato, risuscitato dallo Spirito e vivente presso il Padre; ma la sua parola, custodita nella Chiesa, lo rende vivente nell’assemblea che lo ascolta, Presenza divina che fa di ogni ascoltatore la dimora di Dio.
Lo Spirito aiuta gli Apostoli a “ricordare”, cioè a risvegliare la memoria, sulle parole di Gesù. Ricordare non come un semplice non dimenticare, bensì come un “riportare al cuore”, nel luogo dove si decide e si sceglie, dove si ama e si gioisce. È una memoria viva che fa penetrare nel cuore le parole di Gesù, così da poterle comprendere nella loro piena profondità. Ci guida per discernere, per discernere cosa fare, qual è la strada giusta e qual è quella sbagliata, anche nelle piccole decisioni. Lasciamoci guidare ed illuminare dallo Spirito, il maestro interiore, e così possiamo cogliere ed esprimere la parola di Cristo, resa possibile dalla Pasqua del Signore.
Sr. M. Lidia Natsuko Awoki, pddm