«Eccomi, manda me!».
(Is 6, 8)
O Dio, tre volte santo,
che hai scelto gli annunciatori della tua parola
tra uomini dalle labbra impure,
purifica i nostri cuori con il fuoco della tua parola
e perdona i nostri peccati con la dolcezza del tuo amore,
così che come discepoli seguiamo Gesù,
nostro Maestro e Signore.
Il profeta Isaia confida l’esperienza personale che ha con il Signore facendo svelare la profondità della relazione con Lui tanto da affermare di averLo “visto” (“io vidi il Signore”). La sua chiamata avviene all’interno del tempio di Gerusalemme, alla richiesta di Dio “Chi manderò?”, Isaia risponde: “Eccomi, manda me!”.
Viviamo un tempo difficile di ‘urgenze’ ecclesiali e sociali. Siamo spaventati, disorientati e impauriti. Mai come ora, ci rendiamo conto della consistenza della nostra fragilità umana. Il Papa Francesco ci incoraggia quando dice: “uscire da sé stessi per amore di Dio e del prossimo si presenta come opportunità di condivisione, di servizio, di intercessione. La missione che Dio affida a ciascuno fa passare dall’io pauroso e chiuso all’io ritrovato e rinnovato dal dono di sé”.
La liturgia di questa domenica ci fa gustare quanto l’incontro con il Signore ha generato in Isaia, in Paolo, in Pietro e nei figli di Zebedeo un radicale mutamento di vita e soprattutto la presa di con-sapevolezza della necessità a collaborare alla missione di Gesù, il missionario del Padre. La gioia dell’incontro ci invita ad esprimere: “Eccomi, manda me!”.
Sr. M. Lidia Natsuko Awoki, pddm