O Dio, nostro Padre,
che hai inviato il tuo Figlio,
porta della nostra salvezza,
infondi in noi la sapienza dello Spirito,
perché sappiamo riconoscere la voce di Cristo,
buon pastore che ci dona la vita in abbondanza.
Al cuore della pagina evangelica odierna c’è una prorompente volontà di vita. Se il ladro uccide le pecore, il vero pastore le fa vivere. Se il mercenario quando vede venire il lupo le abbandona, al contrario il buon pastore si sacrifica per le pecore. Le conosce una per una, le chiama per nome, le fa uscire dal recinto, le precede per condurle verso pascoli aperti. La sua forza è la voce! Tutta la nostra esistenza come sequela di Gesù Maestro è esodo, liberazione. Si tratta di nascere e morire, di abitare la vita passando sempre di nuovo attraverso la porta che è il Signore. Entriamo in Lui, nel suo mistero di morte e risurrezione, tramite il Battesimo e l’Eucaristia, per costruire la Chiesa, il gregge che fa esperienza della sua Parola e della sua Presenza. La liturgia passa sempre per questa porta quando conclude ogni sua preghiera così: “Per Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore”. Il Vivente ci fa credere e sperare nella vita. Il fine della sua missione è farci avere la vita in abbondanza: innestata in Lui ed in Lui risignificata, grazie alla libertà dell’amore, che anticipa e profetizza la vita presso il Padre, la vita eterna.
Sr. M. Rosangela Bruzzone