O Padre, che scegli i piccoli e i poveri
per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno,
dona coraggio agli smarriti di cuore,
perché conoscano il tuo amore
e cantino con noi le meraviglie che tu hai compiuto.
Il Vangelo di Marco risponde alla domanda: chi è Gesù? Il brano odierno lo riconosce come colui che “fa bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti”. Troviamo la risposta anche ad una seconda domanda: chi è il discepolo di Gesù? È colui che, guarito dalla sordità, è capace di ascoltare la Parola di Dio; guarito dal mutismo, è capace di lodare il suo Dio. Sì, sordi e muti lo siamo tutti, per il peccato che ci abita. Ma nel Battesimo siamo stati resi idonei ad accogliere la Parola e a comunicarla agli altri, quando il ministro ci ha toccato gli orecchi e la lingua e ci ha detto: – Effatà, apriti! -. L’originale parola aramaica pronunciata da Gesù nella guarigione del sordomuto ha attraversato i secoli. Il sacramento ci ha introdotto nella comunione con Cristo che, unico, ha visto Dio e quindi ha potuto parlare di Lui.
Così la nostra vita, sorda e chiusa in se stessa, si è aperta ad un orizzonte di libertà: immuni da discriminazioni, siamo chiamati a scegliere, come Dio, i piccoli e i poveri. A dire parole di coraggio agli smarriti di cuore, come il profeta Isaia diede voce alla speranza perduta del popolo in esilio. A riconoscere stupiti le meraviglie che il Signore continua a compiere nella storia.
Sr. M. Rosangela Bruzzone