O Padre, che hai fatto germogliare sulla terra il Salvatore
e su di lui hai posto il tuo Spirito,
suscita in noi gli stessi sentimenti di Cristo,
perché portiamo frutti di giustizia e di pace.
Oggi la parola severa di Giovanni Battista nel deserto richiama coloro che desiderano ricevere il perdono dei peccati alla purificazione del lavacro battesimale. Ma annuncia che dopo di lui verrà uno a battezzare in Spirito Santo e fuoco: il Messia. Tutti devono comparire al giudizio divino. Alla conversione nessuno può sottrarsi. E convertirsi significa cambiare modo di pensare: se è Dio che ci viene incontro, coltiviamo l’umiltà di lasciarci raggiungere, la disponibilità di fargli spazio. Il regno è vicino, è iniziato, è possibile. È un mondo nuovo intessuto di rapporti buoni e felici, prefigurati con stile poetico dal profeta Isaia: raccoglie insieme in armonia il lupo e l’agnello, il leone e il bue, il bambino e il serpente. La pace è autentica se è fondata sulla giustizia. Anche l’apostolo Paolo esorta all’accoglienza reciproca ed àncora la speranza cristiana alle Scritture, le quali raccontano la storia dell’umanità amata da Dio e producono pazienza e consolazione. Cristo è il garante della giustizia e della pace nel dono di sé: l’incarnazione troverà pienezza nel mistero pasquale. E lo Spirito ci mette in comunione con Cristo, ci educa ai pensieri ed ai sentimenti di Cristo. Per far rifiorire la vita!
Sr. M. Rosangela Bruzzone