O Padre, che nella parola e nel pane di vita
offri alla tua Chiesa
la confortante presenza del Signore risorto,
donaci di riconoscere in lui il vero re e pastore,
che rivela agli uomini la tua compassione
e reca il dono della riconciliazione e della pace.
Il cuore del riposo domenicale è la Messa: qui siamo illuminati dalla Parola, nutriti dall’Eucaristia, tonificati dall’esperienza della fraternità. Convocati dal Padre, siamo resi da Cristo un solo gregge per essere guariti e condotti ai pascoli della vita eterna. “Venite in disparte, riposatevi un po’” (Mc 6,31). L’invito di Gesù agli apostoli tornati stanchi dalla missione è rivolto anche a noi. Per staccare la spina basterebbe un luogo qualunque, un modo qualunque. Invece vogliamo incontrare il Signore risorto, stare un po’ con Lui ed in Lui per recuperare le energie spirituali, per rinnovare le motivazioni del nostro vivere. Per imparare la compassione! All’accorrere della folla il progetto di riposo è accantonato: l’amore ed il servizio hanno la precedenza. Lo sguardo di Gesù abbraccia quella moltitudine ed in essa ogni singola persona che soffre: nei suoi occhi brilla l’infinita tenerezza del Padre.
Cristo si manifesta come il pastore vero che raduna le pecore disperse e se ne prende cura. In Lui si compie la promessa di un re saggio annunciata dal profeta Geremia (cf prima lettura) e si realizza il ritratto descritto nel salmo responsoriale 22: “Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla”. Se non ci lasciamo guidare da Lui siamo agitati da tanti desideri, turbati da mille inquietudini. Aprirci al suo ascolto ci unifica. L’opera suprema di riunificazione Gesù l’ha compiuta con la sua morte e risurrezione: san Paolo la richiama con accenti commossi: “Egli è la nostra pace” (Ef 2,14).
Sr. M. Rosangela Bruzzone