Ci sostengano sempre, o Padre,
la forza e la pazienza del tuo amore,
perché la tua parola, seme e lievito del regno,
fruttifichi in noi
e ravvivi la speranza
di veder crescere l’umanità nuova.
Il Vangelo di oggi propone altre parabole sul regno dei cieli, cioè su come Dio agisce nella storia. La prima racconta di un campo di grano dove di notte il nemico ha seminato erbaccia. L’istinto è di estirpare subito la zizzania, invece occorre lasciarla crescere accanto al frumento. Ora è il tempo della pazienza: il padrone non ha fretta, sa attendere i frutti. Verrà poi il momento in cui non ci sarà più tempo: allora i mietitori legheranno e bruceranno la zizzania da una parte e riporranno il grano buono dall’altra parte.
Il mondo è immerso nella sofferenza e non riusciamo a riconoscere tracce di speranza: dov’è Dio? Eppure Lui c’è! Non è il colpevole della confusione. Ci ricorda che siamo liberi di scegliere il bene, ci aiuta a discernerlo, a non fermarci alle prime impressioni. C’invita a rispettare le differenze e i tempi della crescita, a non dare giudizi affrettati e superficiali, a nutrire fiducia. Anche l’autore della prima lettura riflette sulla misericordia del Creatore: la sua forza è mitezza, amore che salva. E san Paolo rammenta ai Romani che non sono soli: lo Spirito Santo è guida sicura nel cammino della vita e maestro ineguagliabile nella preghiera.
Sr. M. Rosangela Bruzzone