«Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.»
(Cf. Lc 4,18)
O Padre, fonte della luce,
vinci l’incredulità dei nostri cuori,
perché riconosciamo la tua gloria
nell’umiliazione del tuo Figlio,
e nella nostra debolezza
sperimentiamo la potenza della sua risurrezione.
Continuiamo a percorrere il viaggio della fede ammaestrati dall’evangelista Marco (6,1-6) che in pochi versetti mette a nudo la distanza tra le nostre aspettative e i nostri giudizi e il farsi prossimo di Dio, in Gesù di Nazareth, figlio di Maria, cresciuto nella bottega di Giuseppe il falegname. Scandalizzati da tanta novità di vita e ordinarietà di consuetudini e prassi chiudiamo lo sguardo e soprattutto il cuore all’attualità della profezia: Dio è con noi; in mezzo a noi e cammina sulle nostre strade, oggi come ieri, passando e beneficando tutti; incarnato come sempre nelle opere di misericordia della sua Chiesa.
E se noi persistiamo nell’incredulità restando prigionieri della cecità provocata dal pregiudizio e dalla supponenza, lui, Gesù, falegname e profeta, continua a farsi prossimo come medico che si prende cura di tutte le nostre fragilità, se solo ci avviciniamo a lui con fiducia. E continua ad insegnare, con parole che illuminano e confortano, sulla strada della nostra vita.
Sr. M. Micaela Monetti, pddm