«“Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui»
(Lc 10, 5-6)
O Dio, che nella vocazione battesimale
ci chiami ad essere pienamente disponibili
all’annunzio del tuo regno,
donaci il coraggio apostolico e la libertà evangelica,
perché rendiamo presente in ogni ambiente di vita
la tua parola di amore e di pace.
Per ogni uomo e ogni donna la «vocazione battesimale» non si esprime in altro modo se non in questo essere «pienamente disponibili all’annunzio del suo Regno» con libertà e creatività. Quale annunzio? L’annunzio di pace all’umanità duramente provata dalle guerre, dai conflitti armati e da ogni genere di schiavitù.
Quello che i discepoli di Gesù possono portare nel loro annunzio è solo la Pace. Ciò significa che devono confidare nell’ospitalità della gente. Così il discepolo che va senza nulla portando solamente la pace, mostra che ha fiducia nel mandato ricevuto. Il dono della pace, lo Shalom biblico più completo, per le persone e le famiglie. È un impegno solenne e positivo, che solo può compiere chi si presenta come un agnello. La pace è il dono messianico per eccellenza. La pace è il dono e il saluto privilegiato del Signore Risorto.
Dopo la risurrezione di Gesù, salutare con il saluto della pace significa comunicare e augurare la salvezza, la riconciliazione con Dio e tra gli uomini. Il discepolo è essenzialmente un portatore di pace, un costruttore di pace.
Sr. M. Lidia Natsuko Awoki, pddm