«Chi è dunque costui,
che anche il vento e il mare gli obbediscono?»
O Dio, tutte le creature sono in tuo potere
e servono al tuo disegno di salvezza:
rendi salda la fede dei tuoi figli,
perché nelle tempeste della vita
possano scorgere la tua presenza forte e amorevole.
Nel viaggio della vita, le burrasche ci colpiscono all’improvviso e, per la maggior parte di noi, ci trovano impreparati. Nonostante l’esperienza i discepoli di Gesù, come pescatori, si ritrovano in balia di una grande tempesta di vento, così violenta che le onde riempiono la barca e rischiano di travolgerla.
Con loro, sulla barca c’è Gesù, il Maestro che è salito “così com’era”, dice l’evangelista Marco. Così com’era, come lo conoscono bene, con la sua umanità calda e comunicativa, con il suo potere di guarire, di perdonare e di salvare, con la sua stanchezza dopo giorni di incontri con le folle. Così, com’era: maestro, amico e guaritore. Eppure nel loro cuore di discepoli impauriti, affiora la più grave insicurezza: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Per te siamo, o non siamo, importanti? Rendi salda, o Signore la nostra fede in te, la fiducia che con la tua presenza, forte e amorevole, nella nostra vita le tempeste che ci travolgono non turbano la pace che tu ci doni.
Sr. M. Micaela Monetti, pddm