O Padre, che hai fatto di noi
un regno di sacerdoti ed una nazione santa,
donaci di ascoltare la tua voce
e di custodire la tua alleanza,
per annunciare con le parole
e con la vita che il tuo regno è vicino.
Le letture bibliche di questa domenica ci ricordano che la nostra vicenda è molto antica: siamo inseriti in un piano di salvezza che Dio realizza nella storia. L’alleanza avviata con Abramo acquista consistenza con Mosè e si fa definitiva in Cristo, che c’insegue nella nostra morte e nel nostro peccato e ci riconduce alla gloria di Dio. Da Lui siamo associati al suo sacerdozio e chiamati a formare la Chiesa. Il Vangelo presenta lo sguardo di Gesù, nel quale brilla la tenerezza del Padre. Vede la folla come un gregge senza pastore e risponde alle sue necessità non solo con l’insegnamento e le guarigioni, ma formando un gruppo di discepoli che invia in missione. Dà loro cinque comandi: predicare, guarire, risuscitare, mondare, cacciare i demoni. Il sesto dice lo stile: “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. All’elenco dei dodici apostoli possiamo aggiungere il nostro nome, perché grazie al Battesimo siamo un “popolo di sacerdoti” (vicini a Dio, in intima comunione con Lui) ed una “nazione santa” (gli apparteniamo: siamo suoi!). Noi vediamo un deserto: Gesù invece scorge una messe abbondante. Possiamo pregare il padrone della messe affinché mandi operai nel suo campo, cioè sintonizzarci con il suo cuore e imparare a condividere la sua passione d’amore.
Sr. M. Rosangela Bruzzone