O Dio, che nella verginità feconda di Maria
hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna,
fa’ che sperimentiamo la sua intercessione,
poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l’autore della vita,
Gesù Cristo, tuo Figlio.
Nel primo giorno del 2023 la Chiesa ci presenta la figura di Maria ponendo così tutto l’anno sotto la sua protezione. E ci fa riflettere sul tempo: quello nostro e quello di Dio, in un intreccio che fa del quotidiano un tempo benedetto, progetto e luogo d’incontro. È grazie al sì della Vergine che il Figlio di Dio si è fatto figlio di una donna. Otto giorni dopo Natale il Vangelo ci conduce di nuovo a Betlemme. Le parole dei pastori diventano in Maria ascolto consapevole ed intelligente. Lei medita nel suo cuore ciò che riguarda Gesù: vede i fatti, sente le parole, intuisce il disegno di Dio e si affida. La sua maternità è “adorante”: cerca di penetrare sempre più a fondo nel mistero del Figlio. Senza di lei il Cristo non sarebbe venuto tra noi e noi non saremmo potuti diventare figli di Dio. Non solo quella di Cristo, dunque, ma anche la nostra figliolanza divina deriva da Maria, la cui fede crescerà giorno dopo giorno fino alla maternità crocifiggente sul Calvario. Maria, Madre di Cristo e della Chiesa, assieme al Figlio, principe della pace, può essere un segno di pace. Capodanno è già un annuncio di pace. La maternità, infatti, rivela il desiderio della vita, manifesta l’accoglienza della vita.
Sr. M. Rosangela Bruzzone