Dio paziente e misericordioso,
che rinnovi la tua alleanza con tutte le generazioni,
disponi i nostri cuori all’ascolto della tua parola,
perché in questo tempo di grazia
sia luce e guida verso la vera conversione.
Dio non è “nemico” dell’umanità peccatrice, ma del peccato. Per questo è paziente, non si stanca mai di perdonare. Salva dal diluvio, depone per sempre “l’arco di guerra”. Con il battesimo, spiega Pietro nella seconda lettura, chiama i credenti a sottomettere tutta la loro vita a Lui, come aveva fatto Noè in contrasto con la disobbedienza dei suoi contemporanei.
La pagina evangelica ci presenta Gesù che, appena battezzato, è spinto dallo Spirito nel deserto. Qui per noi si sottopone allo scontro frontale con Satana. Assapora fino in fondo il fascino di una suggestione che inganna, ne smaschera l’intento con la sola arma della Parola che ha imparato scrutando le Scritture e il volere del Padre. Come nuovo Adamo ricrea l’armonia del giardino delle origini e la familiarità che l’uomo godeva con Dio: “stava con le belve e gli angeli lo servivano”. È il segno dei tempi ultimi già cominciati: quelli della salvezza non più attesa ma presente, quelli dell’alleanza definitiva. Ora non resta che convertirsi a questo annuncio di salvezza, cioè accoglierlo come un dono. Aprirsi alla Parola contenuta nelle Scritture Sante, nella Tradizione, nei Sacramenti.
Entriamo dunque in questo tempo di grazia con le parole del salmo 24: “Ricordati, Signore, della tua misericordia”. E c’impegniamo a camminare dietro a Gesù chiedendo la sapienza del cuore: “Fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri”.
Sr. M. Rosangela Bruzzone