O Dio, che conosci la fragilità della natura umana ferita dal peccato,
concedi al tuo popolo d’intraprendere con la forza della tua parola il cammino quaresimale,
per vincere le tentazioni del maligno e giungere alla Pasqua rigenerato nello Spirito.
Oggi le letture bibliche mettono a confronto Adamo e Gesù. Il Figlio di Dio è condotto dallo Spirito nel deserto per sconfiggere con la semplicità dell’obbedienza colui che aveva sconfitto l’uomo con l’astuzia della disobbedienza. È giusto che Egli abbia vinto le nostre tentazioni con le sue, dato che è venuto a vincere la nostra morte con la sua morte. L’incontro fra Cristo e il diavolo riattualizza l’antica vicenda dei progenitori e l’esodo del popolo nel deserto. Egli attraversa le tentazioni, non le rimuove. Accetta di misurarsi rispondendo non con parole sue, ma con la Scrittura. Digiunando quaranta giorni e trionfando sulle insidie dell’antico avversario c’insegna a dominare le seduzioni del peccato. Anche noi siamo tentati nel nostro rapporto con il Padre, perché è da lì che dipende la nostra vita. Nella prova si vede se siamo figli, se viviamo da figli oppure no. All’inizio della Quaresima ci viene dunque chiesto di rivisitare le nostre fondamenta, di mettere a fuoco la nostra identità di figli amati, con lo sguardo del cuore rivolto ad un solo Padre.
Sr. M. Rosangela Bruzzone