Padre santo, che mantieni nei secoli le tue promesse,
rialza il capo dell’umanità oppressa dal male
e apri i nostri cuori alla speranza,
perché attendiamo vigilanti
la venuta gloriosa di Cristo,
giudice e salvatore.
Questa prima domenica di Avvento inaugura l’Anno liturgico C. Ogni nuovo inizio ha la sua grazia: non è ripetere le cose di sempre. Abbiamo l’opportunità di lasciarci trasformare ogni giorno di più ad immagine di Cristo, per essere riconosciuti da Lui quando verrà nella gloria. Così impariamo a vivere delle promesse di Dio più che dei nostri progetti. Liberi dall’ansia, assaporiamo dunque la bellezza dell’attesa, del desiderio di Lui! Esercitiamoci ad essere pellegrini di speranza, non lasciamoci schiacciare dal male che invade la terra. Inarcati sotto una valanga di prove, possiamo rialzare il capo con dignità consapevole, guardare avanti e in alto senza paura. Non perché andrà tutto bene. Ma perché “la liberazione è vicina” (Lc 21,28). L’universo non precipita nel caos, Dio veglia su questo mondo e lo salva.
Nel frattempo camminiamo “sulle sue vie”, come ci fa pregare il salmo responsoriale 24, e cerchiamo di “crescere nell’amore” (I Ts 3,12), secondo l’esortazione di san Paolo nella seconda lettura. La vigilanza nutrita di preghiera ci dà la forza di progredire verso la luce, di andare incontro al Veniente con gioiosa fiducia.
Sr. M. Rosangela Bruzzone
Il Signore verrà
Padre santo, che mantieni nei secoli le tue promesse,
rialza il capo dell’umanità oppressa dal male
e apri i nostri cuori alla speranza,
perché attendiamo vigilanti
la venuta gloriosa di Cristo,
giudice e salvatore.
Questa prima domenica di Avvento inaugura l’Anno liturgico C. Ogni nuovo inizio ha la sua grazia: non è ripetere le cose di sempre. Abbiamo l’opportunità di lasciarci trasformare ogni giorno di più ad immagine di Cristo, per essere riconosciuti da Lui quando verrà nella gloria. Così impariamo a vivere delle promesse di Dio più che dei nostri progetti. Liberi dall’ansia, assaporiamo dunque la bellezza dell’attesa, del desiderio di Lui! Esercitiamoci ad essere pellegrini di speranza, non lasciamoci schiacciare dal male che invade la terra. Inarcati sotto una valanga di prove, possiamo rialzare il capo con dignità consapevole, guardare avanti e in alto senza paura. Non perché andrà tutto bene. Ma perché “la liberazione è vicina” (Lc 21,28). L’universo non precipita nel caos, Dio veglia su questo mondo e lo salva.
Nel frattempo camminiamo “sulle sue vie”, come ci fa pregare il salmo responsoriale 24, e cerchiamo di “crescere nell’amore” (I Ts 3,12), secondo l’esortazione di san Paolo nella seconda lettura. La vigilanza nutrita di preghiera ci dà la forza di progredire verso la luce, di andare incontro al Veniente con gioiosa fiducia.
Sr. M. Rosangela Bruzzone